giovedì 2 maggio 2013

La personalità

"La traversata delle Alpi è una questione di vento e di nubi,non di motore o di direzione come si credeva.Sono sicuro che con una calma relativa io volerei anche a tremila metri su tutte le nebbie possibili e immaginabili fino a Milano,guardandomi con la bussola.Se mi avessero fatto partire ieri la traversata sarebbe già un fatto compiuto."



Sono state le ultime parole dette ai giornalisti prima di partire, Geo Chavèz era sicuro della vittoria,non aveva dubbi,il suo sarebbe stato un volo trionfale.
Un carisma ineccepibile, la voglia di superare in ogni momento se stesso e gli altri, la calma, la sicurezza di colui che con gran lavoro e grande professionalità può permettersi di fare affermazioni quasi presuntuose.Come un minuzioso storico cerca ogni piccolo particolare,ogni sfaccettatura, Geo era un aviatore professionista:studiò il viaggio per giorni interi, attraversò in macchina e a piedi ogni singolo paesaggio che sarebbe stato sorvolato i giorni successivi, in testa aveva ogni singolo chilometro,sapeva quale direzione,quale altura e posizione prendere. Il viaggio era solo l'applicazione di ciò che lui aveva nella sua mente.




"En avation je veux faire quelque chose d'utile"

Luigi Barzini racconta di aver conosciuto Chavèz a Verona pieno di propositi eccezionali, a Reims aveva già fatto cose importnti,fattosi prestare il Blèriot di Leblanc, era salito per la prima volta a bordo di un cosi' piccolo e difficile apparecchio all'altezza di 1200 metri,non per se,non per la prova ma per ciò che aveva provato e conosciuto.Una volta sceso dall'aereo disse : "enfin trouvè l'ascenseur pour escalader le ciel comme je veux faire".



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