venerdì 19 aprile 2013

Blériot XI



Oggi voglio parlarvi del monoplano che permise questa impresa,unico nel suo genere,il Bleiròt XI rimase nella storia come l'oggetto che riusci' grazie alla sua tecnologia,seppur per noi molto arretrata, a compiere le prime trasvolate.
Il nome dell'aereo va a Luis Blèirot che il 25 luglio 1909 compi' la prima traversata aerea della Manica.
Questo monoplano a motore fu un'innovazione unica, fu progettato dal francese Raymond Saulnier e rivoluzionò le regole della progettazione areonautica.




DIMENSIONI E PESI:
Lunghezza:7,05m
Apertura alare:7,81m
Altezza:2,52m
Superficie:14
Peso massimo al decollo:320kg
PRESTAZIONI:
Velocita:74km/h
PROPULSIONE:
Motore:un radiale Anzani tipo B-SCAC a 3 cilindri,raffreddato ad aria.
Potenza:25 CV


La rappresentazione di un oggetto completa su carta è molto complicata e da sempre è un problema a cui vanno in contro i progettisti.
Ci sono vari metodi di rappresentare un oggetto, ad esempio un disegno dell'oggetto visto esternamente,(vedi prima foto) in cui ci si può rendere conto di come quest'oggetto è fatto, ma non si ha l'idea delle dimensioni specifiche e neppure dell'interno.

L'efficacia di una rappresentazione può essere molto limitata quando l'oggetto è composto da più componenti assemblati tra di loro:poichè è molto difficile descrivere le singole parti e come esse si possano unire alle altre.
Per questo motivo è nato l'esploso assonometrico!
Esso mostra i singoli elementi distanziati tra di loro e mostra come avvenga il montaggio delle parti,in tal modo si può capire come l'oggetto venga assemblato.
L'esploso assonometrico non ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di un progetto, ma è molto utile come appoggio ad esso,per mostrare a chi non progetta, ma deve assemblare i pezzi come e in che ordine agire.




Ali e motore erano montati anteriormente, mentre il timone di direzione e quello di profondità erano in coda; la fusoliera era un'unica trave portante di legno, rinforzata con cavi e chiusa davanti a protezione del pilota. Il carrello era ammortizzato in modo innovativo e le ali singole, per quanto sottili e deboli, erano sorrette da robusti cavi, per riuscire a sopportare i carichi di volo. Le ali, su profilo sottile concavo-convesso e dotate di un marcato diedro, erano prive di alettoni (come spesso accadeva all'epoca) e il rollio era comandato dallo svergolamento delle estremità alari, azionato da un volantino che regolava anche il beccheggio. Il timone posteriore regolava invece l'imbardata con un sistema a pedale, brevettato dallo stesso Blériot e divenuto poi lo standard, ancora oggi in uso su tutti i modelli di aereo. Il motore era un Anzani a tre cilindri da 25 cavalli, di un modello che normalmente era montato sulle motociclette, e azionava un'elica bipala in legno laminato.

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